Posts Tagged ‘Silvio Berlusconi’
Il burka all’incontrario
Valido anche per la serie “Il prestigio dell’Italia nel mondo”. (hat tip Giornalettismo)
Lo statista de no-s-atre
A noi (unionisti, ndr) va bene avere un governo debole: finché ha queste difficoltà abbiamo una chance di essere ascoltati. Quand’era forte non ci consideravano. Dalla possibilità di lavorare con un governo debole abbiamo solo da guadagnarci e non siamo gli unici ad averlo capito (…)
Lato autonomista: Un “programma” del genere conferma solo che la Politica, da quelle parti lì, è morta e sepolta da un pezzo. Ne avevamo già parlato e non c’è nulla di nuovo, l’encefalogramma resta piatto. Zero progetti, zero proposte, zero elaborazione culturale che vada oltre la mitologia. Quanto sarebbe bello poter tornare a discutere di politica e non di businness plan. Al centro del dibattito ci sono ormai solo il pozzo nero dei soldi e il mantenimento di misere posizioni di rendita. E proprio nel momento in cui il Paese è scosso da una crisi profonda e cerca di darsi un’impronta federalista, qui si guarda con sospetto a qualunque innovazione del tessuto istituzionale per rifugiarsi in cantina a contare le monete. E per di più chiedendo alla base unionista di gettar via 50 anni di storia con un bel sorriso. Contenti loro… Intanto la Stella Alpina aspetta e la Federation autonomiste ha altre gatte dal pelare.
Lato Pdl: Rollandin ed Ego Perron erano lì ad Arvier per spiegare come sia cosa buona e giusta andare a cena con il Pdl e finire a fare bunga bunga con il Caro Flaccido (copyright Vittorio Zucconi). D’altronde – proprio come con le ragazze dell’Olgettina – il vecchio sgancia, no? Però, avendola messa giù un po’ brutale, i berluscones (che sanno benissimo di essere appesi a un filo) si sono incazzati parecchio. Alberto Zucchi, il post fascista scopertosi più autonomista di Rivolin, è stato costretto a mettere su la faccia cattiva per prevenire le grane con i suoi e continuare la marcia verso la stanza dei bottoni e il sottogoverno. Ma soprattutto Rollandin e Perron hanno riempito la cassa di munizioni a Enrico Tibaldi, che dalla sua trincea azzurra continua a sparare per evitare l’abbraccio mortale. Quindi, per il Pdl, più noie che altro.
Lato “istituzionale”: Ma in tutto questo la cosa più irresponsabile, dal punto di vista dei cittadini, è che a dire cose del genere sia un presidente di Regione che, per di più, fa anche il prefetto. Un governo debole fa male a tutti, a cominciare dal sistema economico e giù a cascata. Ma qui, evidentemente, non frega a nessuno.
La frase del giorno
La verità è che la fidanzata di Berlusconi è Alfonso Signorini.
(Lele Mora all’Ansa, per ora niente link)
Adesso anche basta
(…) il paese ha litigato per due decenni sulla giustizia, sull’informazione, sulla laicità, sulla cultura, sull’inizio della vita e la fine della vita – temi altissimi benché discussi con deprimente approssimazione – ma quando riusciremo a guardarlo da lontano rischiamo di vedere scene di film porno con anziani. (…)
(Dall’ottimo editoriale del Post)
L’ultima frontiera del conflitto d’interessi (e del ridicolo)
Quelli del Giornale hanno partorito un altro capolavoro
(Grazie a Wil)
Ma se qualcuno pensa che la chicca si esaurisca nel titolo sbaglia. Ecco l’incipit del pezzo firmato da Vittorio Sgarbi:
Volevo parlare dell’uccello di Berlusconi. Non vorrei che qualcuno equivocasse alla luce delle vicende che hanno privilegiato dell’uccello l’aspetto metaforico ma, non avendo di quello nessuna nozione se non intuitiva, voglio proprio riferirmi a quello che, con mia sorpresa, si è rivelato l’uccello preferito del presidente del Consiglio. (…)
Che il cielo ci protegga
Il collasso di un governo in una nazione dove i governi sono eletti è sempre un momento triste, chiunque ne sia il capo. Rappresenta un fallimento, una delusione, il tradimento di speranze che a quelle promesse, a quella persona, a quel partito, a quel governo si erano affidate in buona fede. E, se questa dovesse essere davvero (ci credo quando la vedo) l’inizio della fine per il lungo incantesimo berlusconiano, che il cielo ci protegga da tutti gli artisti del salto della quaglia, da coloro che ci spiegheranno, in biografie, memoriali, interviste, perchè loro non sono mai stati berlusconiani. Nemmeno quando erano ministri del suo governo.