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Sarà che a Natale siamo tutti più buoni
Un mesetto fa, il deputato valdostano Roberto Nicco attaccava così il ministro leghista Roberto Calderoli:
Devo fare i complimenti al ministro Calderoli per la determinazione e la tempestività. In una nota intervista a “Libero” di qualche mese fa dal titolo rivelatore, “Così la Lega sta smantellando le Regioni a statuto speciale”, il ministro diceva, “certo, uno dice meglio abolirle le Regione a statuto speciale, ma la legge non lo consente”. E allora, intanto, tagliamo loro le risorse. E’ esattamente ciò che state facendo. Nel 2017 la Valle d’Aosta subirà una riduzione delle risorse disponibili superiore al 10 per cento. (…) Se l’obiettivo era tagliarci le risorse non serviva proprio scomodare il federalismo, mascherarlo dietro questo termine che rappresenta tutt’altro, come ha riconosciuto anche Fini definendolo “privo di senso” senza una trasformazione istituzionale, senza quella Camera delle Regioni che le minoranze linguistiche da gran tempo propugnano in quest’aula. (…) Su questo terreno, un po’ più arduo dell’impegnare la scure contro Regioni e Province autonome, avremmo voluto vedere uguale determinazione e tempestività, caro ministro Calderoli, e invece zero». (La Stampa, 17 novembre 2010)
Parole come pietre, le ultime dopo un braccio di ferro sul federalismo che dura dall’inizio della legislatura. Poi ieri a Montecitorio si votava la mozione di sfiducia per Calderoli presentata dall’Idv. E il Nicco furioso? Astenuto.
La cura dimagrante
Mentre in Valle d’Aosta si sfida il senso del ridicolo cianciando di “lunghi viaggi onirici al di là delle persone“, di Keynes e di iniezioni di cemento per regalare all’Aosta Capitale dell’Autonomia la sua bella metropolitana, c’è qualcuno a Roma che sta affilando – giustamente, dico io – i coltelli:
(…) …E le Regioni a statuto speciale? In Trentino sono riuscito a ridurre i trasferimenti annuali di 1,3 miliardi. Tra 15 giorni toccherà andare in Val d’Aosta; sto trattando per ridurre i loro di 180 milioni. Poi toccherà alla Sicilia, lì sarà un casino. Conto di portare a casa un risparmio di 2,5 miliardi che non sono una tantum ma per sempre. Cerco, col federalismo, di rendere via via più speciali le regioni ordinarie e più ordinarie quelle speciali. Il problema delle Speciali è che per legge devi patteggiare tutto con loro, ci vuole il consenso per ogni modifica. Spesso l’ottengo instillando il buon senso col ricatto».
Come sarebbe, col ricatto?
«Si, faccio il delinquente, lo ammetto. Lo sa che le Regioni a statuto speciale prendevano l’Iva sull’importazione nonostante, col libero mercato, questa non esista più? Però, per esempio, Bolzano doveva avere 7 miliardi e non voleva sentire ragione, né crisi né altro. lo me ne sono fottuto e intanto gli ho bloccato i trasferimenti, così siamo arrivati a trattare. Certo uno dice: meglio abolirle, ma la legge non lo consente, intanto cominciamo a tagliare piano piano i privilegi. Il vero problema è stata la modica del titolo della Costituzione, fatta da quegli altri». (…)
Parole e musica del leghista Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, intervistato per Libero da Francesco Specchia. Qui trovate il pezzo integrale uscito domenica 9 maggio, qui invece un approfondimento condito da tanti bei numeri fatto da Il Velino.
E buona alleanza a tutti.